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Sono a Camaldoli. Ho sentito il bisogno di staccare un po’ dal tran tran della vita quotidiana: la lettura di Isaia, l’avvento, il passo del vangelo “Vegliate, Vegliate”. Mi sono tornate subito in mente le parole che ho sentito il giorno prima quando il figlio di Emanuele Giudice, amico carissimo scoparso mercoledì scorso, ricordava in chiesa, durante la celebrazione, le parole con cui suo padre gli rispondeva quando, da ragazzo, chiedeva di comprare delle cose superflue: “va cattiti u pani e…” – aggiungeva – “… u giurnali”.

Stupendo insegnamento; in due parole una filosofia di vita, il modo d’essere “vigili” come vuole Gesù Cristo: pensa alle cose essenziali della vita ( “va cattiti u pani”, nel detto siciliano) e – aggiungeva Emanuele – “informati su cosa succede intorno a te” ( u giurnali) perche solo se si e’ informati si può vivere con consapevolezza e responsabilità nel territorio in cui vivi, puoi farti carico degli altri, aver cura dei più “piccoli”.

È cosi che va vissuto la quotidianità del nostro vivere: nell’attesa vigilante, nell’attenzione solo alle cose essenziali che ci fanno essere Uomini; nel vivere il calore della solidarietà che è farsi carico dei propri simili ed impone un discernimento vigile e responsabile.
Grazie Emanuele, ancora una volta, sei stato ispiratore ed esempio di “vita” autentica e cristiana.

Luciano Busacca

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